Moschino: storia di un marchio senza tempo
17 Maggio 2017Nato ad Abbiategrasso nel 1950, il giovane Franco Moschino entrò all’Accademia delle Belle Arti di Milano a soli 17 anni, coltivando il sogno di diventare pittore, non a caso il gusto per le stampe e il colore sarà una delle sue cifre distintive. L’incontro con la moda avvenne per caso: dovendosi mantenere gli studi iniziò a lavorare come illustratore freelance per importanti riviste, nel 1971 iniziò a collaborare con Gianni Versace e dopo sei anni diventò il designer del marchio d’abbigliamento Cadette che abbandonò nel 1982. Allora avvenne la grande svolta e il repentino successo: un anno dopo la nascita della linea Moschino donna nacque la prima collezione uomo, nel 1986 la linea Moschino Jeans, nel 1987 durante un party a tema “Luna park” fu lanciata la prima fragranza femminile.
“Copio e dissacro gli stilisti altrui, racconto quello che succede tentando di capire le motivazioni della gente”, queste parole del designer sintetizzano perfettamente la sua visione della moda: uno strumento per riflettere con ironia sulla società. Se infatti i suoi abiti così variopinti, esagerati, stravaganti riflettono un gusto tipicamente anni ’80, il suo non fu mai un inno al puro edonismo, ma ogni dettaglio sulle passerelle Moschino acquisiva un preciso significato, segnando tra i primi uno dei percorsi che seguirà la moda negli anni successivi: la reinvenzione. Franco Moschino amava partire dai classici del guardaroba, come il tailleur da signora di Chanel che dissacrò con ironia, gli accessori esagerati, opulenti, ma di materiali tutt’altro che preziosi, le cravatte degli imperanti uomini d’affari del tempo utilizzate per confezionare gonne. Altro merito di Franco Moschino fu quello di essere tra i primi a fiutare il successo delle seconde linee, nacque così nel 1989 Moschino Cheap and Chic uomo e donna.
Tra il 1989 e il 1990 furono aperti i primi negozi in Italia, mentre Moschino da vero provocatore iniziò una dura campagna di sensibilizzazione della moda, propugnando l’ecologismo: “Essere alla moda vuol dire essere coscienti del male che si può fare alla natura. La natura è meglio della couture”, queste le sue parole. Nell’89 la sfilata fu interrotta da un suo video dal titolo “Fashion blitz”, in quegli anni Moschino iniziò a portare sulle passerelle pellicce ecologiche, inaugurando quella che diventerà un’abitudine per altri grandi nomi della moda. Nel 1994 Franco Moschino morì prematuramente all’età di 44 anni: riuscì però a godersi i meritati festeggiamenti per il decennale della sua casa di moda, anniversario celebrato con una mostra retrospettiva, un libro dal titolo “X anni di caos” ed una sfilata evento. A succedergli alla direzione creativa fino al 2013 fu il braccio destro Rossella Jardini, a cui è subentrato l’americano Jeremy Scott: entrambi hanno portato avanti con carattere la filosofia creativa di Franco Moschino, che continua a rivivere oggi nelle loro collezioni e nello stile inconfondibile dei negozi monomarca del brand.
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